n. 1/2018 – Dalla torre alla piazza: il nuovo paradigma delle lobby

di Alberto Cattaneo | Partner | Cattaneo Zanetto & Co.

Interagire con le istituzioni significa, in sostanza, avere a che fare con il potere; e allora capire quali sono i comportamenti tipici di questo potere diventa il primo obiettivo per il lobbista professionale. In estrema sintesi, infatti, il nostro lavoro consiste nel decifrare i comportamenti del potere per fornirgli le informazioni che ne possono modificare orientamenti e decisioni.

René Girard nel suo libro dedicato a Shakespeare – la cui lettura è consigliata per chiunque voglia capire di più sulla natura del potere – critica coloro i quali ritengono sia impossibile ricostruire le intenzioni di poeti e drammaturghi: “uno scrittore di commedie scrive avendo in mente certi effetti comici, e se noi non li comprendiamo non possiamo mettere in scena con efficacia la sua opera.” Allo stesso modo, anche il lobbista deve conoscere come un potente scrive le sue trame e quali sono gli effetti che ha in mente se vuole controbatterlo in modo efficace.

Quale è questa natura del potere? Possiamo pensare al potere come ad un ‘gioco strategico’ dove soggetti più o meno numerosi (politica, burocrazia, operatori economici, sociali e per finire con i media e la magistratura) si incrociano in un numero indefinito di punti di incontro, scontro e focolai di instabilità, ognuno di loro mettendo in campo delle forze per affermare le loro visioni, per imporre le loro decisioni e ottenere il consenso necessario per consolidare il proprio dominio.

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