n. 5/2014 – Investire in democrazia

In questi giorni si è riacceso in Italia il dibattito sul finanziamento della politica. La progressiva abolizione (meglio: trasformazione) del finanziamento pubblico porta timori sull’eccessiva influenza che i grandi interessi economici potrebbero esercitare sugli eletti, affamati di donazioni e dunque “comprabili”. Vogliamo proporre una riflessione provocatoria, per trarre insegnamenti applicabili al caso italiano. Trent’anni fa l’economista americano Gordon Tullock pose una domanda fondamentale. Considerato l’impatto economico delle decisioni del legislatore, come mai in politica girano così pochi soldi? Il quesito di Tullock è decisamente attuale.

Scarica il PDF

n. 3/2014 – Il ruolo delle terze parti nelle azioni di lobbying

Ormai è diventato un “must”: le cosiddette terze parti (think tank, società scientifiche, università, centri ricerca, consumatori, associazioni, etc.) hanno sempre più un ruolo decisivo nella difesa degli interessi delle aziende o di interi settori industriali. A difendere, in sintesi, quello che chiameremo l’interesse privato. Non è certo un fenomeno nuovo nella sua forma, storicamente gli interessi privati hanno cercato alleati che li rendessero più pubblici e meno di “parte”, ma lo è nella sua intensità e nelle dinamiche strutturali che lo contraddistinguo in questo inizio di secolo. Quali sono, allora, le dinamiche dominanti o strutturali che spingono all’utilizzo sempre più intenso delle terze parti? Ne possiamo individuare almeno quattro.

Scarica il PDF

n. 6/2013 – Numerosi, mediatici, locali, duraturi. Quattro parole chiave dei nuovi interessi.

Il gioco dell’influenza sui processi decisionali diventa sempre più complesso. Ogni giorno nascono nuovi gruppi di interesse che partecipano attivamente al processo di policy-making. E’ un trend costante in tutto il mondo, ora molto visibile in Europa. Non solo aumenta il numero di interessi attivi, ma anche il numero di questioni di policy su cui i portatori di interessi si esprimono. Sempre più spesso il livello di intervento non è solo nazionale ma anche locale. E l’advocacy e il lobbying tendono a fondersi in un’unica leva, con forte caratterizzazione mediatica.

Scarica il PDF