n. 2/2016 – Il finanziamento privato alla politica in Italia

Segnaliamo il Policy Paper pubblicato da American Chamber of Commerce in Italy, alla cui elaborazione Cattaneo Zanetto & Co. ha collaborato. Un utile contributo al dibattito.

È arrivato il momento per le aziende che operano in Italia di porsi il tema del finanziamento della politica. Il declino del finanziamento pubblico, la nuova legislazione e la spinta a un’innovazione culturale pongono con forza questo tema, a cui ciascuna azienda dovrà dare una propria risposta. È opportuno per un’azienda finanziare la politica in Italia? E qualora lo sia, qual è il modo migliore di farlo? […]

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n. 1/2016 – Lobbying e business: il Socially Responsible Investing

Il Socially Responsible Investing (o Impact Investing) è una forma di investimento strategico che mira a considerare sia il ritorno economico che il benessere sociale conseguente ad una innovazione normativa. È una forma di pubblicità no-profit (cioè non direttamente a carattere commerciale) volta a creare consenso su tematiche su cui esiste una divergenza di opinione o una necessità di approfondimento culturale dovuto alla novità del tema o alla scarsa conoscenza nell’opinione pubblica.

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n. 4/2014 – It’s the information, stupid!

It’s information, stupid! é la frase rivista del noto “haiku” (it’s economy, stupid) scritto sulla lavagna che campeggiava nella war room della campagna alle presidenziali americane di Bill Clinton. Una frase che cambiava la strategia. Per il mondo del lobbying la frase può essere riadattata mettendo al centro la parola “informazione”. Oggi il lobbying è battaglia di contenuti, dati, narrative per catturare l’attenzione per creare consenso e per convincere. Ogni lobbista moderno si deve dunque interrogare su come affrontare il tema della produzione di contenuti e come veicolarli ai propri stakeholder di riferimento in un contesto competitivo, dove ogni informazione è in competizione con quella di un altro interesse rappresentato. Dominare l’arena delle informazioni significa vincere la propria campagna.

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n. 2/2014 – Il ruolo dei think tank in una strategia di lobbying

Nel nostro Paese, sotto l’etichetta “think tank” sono finite le realtà le più diverse. In italiano il “think tank” è “pensatoio”, che non è la fontana per rivedere i propri ricordi che Harry Potter trova nell’ufficio del professor Silente, ma parola curiosa, che allude a forme di meditazione collettiva. “Pensatoi”, negli anni scorsi, sono stati l’equivalente contemporaneo dei micro-partiti, avventure personalistiche escogitate da leader (o aspiranti tali) che puntavano tutto sulla legittimazione intellettuale; riunioni ben frequentate in località estive o invernali di pregio; gruppi di intellettuali più o meno formalmente legati a un partito politico; cospirazioni fallite della “società civile” per guadagnarsi un posto al sole in politica. Il catalogo potrebbe continuare. Questi “pensatoi” sono accomunati da una cosa soltanto: si tratta di luoghi dove, più che pensare, la gente s’incontra. I think tank luoghi d’incontro lo sono indubbiamente: ma siccome la gente s’incontra anche a cena o allo stadio, è opportuno chiedersi perché incontrarsi in un think tank.

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n. 1/2014 – Débat publique: il confronto con gli stakeholder non istituzionali

La rappresentanza degli interessi ha subito una profonda mutazione dalla fine della Prima Repubblica, per proseguire con la nascita di nuove rappresentanze politiche che hanno caratterizzato la Seconda Repubblica, fino a oggi con l’emergere di nuove forze popolari (politiche o extra politiche) spesso caratterizzate da un’identità comune e da una gestione collettiva, e condivisa dalla base, dei programmi politici, delle azioni tattiche in Parlamento e all’interno della società civile. Tale nuova situazione è come se avesse colto di sorpresa le istituzioni e la tradizionale rappresentanza degli interessi privati trovandosi a dover gestire modelli inediti di partecipazione alle decisioni: ruolo diretto della base elettorale e delle comunità, aumento dei fattori emozionali su quelli “razionali-tecnici” propri della politica e delle burocrazie, importanza del dibattito pubblico prima e a supporto di qualsiasi decisione normativa.

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